Saturday 30 January 2010

Superbeauty: Jane Fonda


Cool: The Who


Scooter: Vespa


Spot: Koratron


Magazine: Easyriders


Fashion: Bo Diddley





















Elias Bates McDaniel, noto come Bo Diddley, (McComb, 30.12.1928 – Archer (Florida), 2.06.2008), è stato un cantante, chitarrista e autore rock and roll statunitense. È stato soprannominato "The Originator of Rock 'N' Roll" ed è stato spesso citato come una figura chiave della transizione dal blues al rock'n roll. È morto nella sua casa in Florida a causa di un infarto inaspettato. È ricordato anche per le sue tipiche chitarre a forma rettangolare.

Bike Beauty: Farrah Fawcett


Friday 29 January 2010

B Side


I Love my Dog: Pin-Up


Cool: Spencer Davis Group


Magazine: Mayfair


Cars: Dodge Dart


UK Pop: The Artwoods














Gli Artwoods si formarono nel 1963 ed in soli due anni diventarono molto popolari con i loro concerti. Arthur Wood (dal quale la band prende il nome, fratello del mitico Ron Wood) all'inizio del 1962 era il vocalist dell' Alexis Korner's Blues Incorporated e contempora- neamente si dedicava al progetto Art Wood Combo. L'anno successivo si unì al gruppo l'organista Jon Lord e il chitarrista Derek Griffiths ed il nome della band diventò definitivamente The Artwoods. Quando nel 1964 alla batteria arrivò Keef Hartley la band si assicurò un contratto resident al London's 100 Club e un contratto di registrazione per la Decca.Debuttarono con il singolo "Sweet Mary" (preferendolo ad una cover di Muddy Waters "Hoochie Coochie Man") che non ebbe riscontro nelle classifiche UK, ma conquistò un buon successo alla radio garantendogli moltissime esibizioni live, un tour in Europa e l'apparizione in tv al "Ready Steady Go!".Anche il secondo singolo "Oh My Love" (un altra blues cover) come il precedente non scalò le classifiche ed alla fine del 1966 la Decca decide di risolvere il contratto. Dopo la pubblicazione dell'EP Jazz in Jeans (aprile 66), e dell'unico album Art Gallery (novembre 66) Keef Hartley abbandona per unirsi ai Bluesbreakers di Mayall.Gli Artwoods intanto si accasano alla Parlophone per incidere "What Shall I Do" e poi sciogliersi nel metà del 1967. Con l'avvento della psichedelia tentarono un avventura commerciale cambiando nome in "St Valentine's Day Massacre", esperimento che non ebbe il seguito previsto.
http://www.italiamod.com/articles.php?lng=it&pg=2440

Thursday 28 January 2010

The Face: Josè Mourinho


B Side


Magazine: Mayfair


Sexy: Brigitte Bardot




Spot: Dash


Supergroovers: Earth, Wind & Fire




















Gli Earth, Wind & Fire (nome a volte abbreviato nell'acronimo EWF) sono un gruppo musicale statunitense formatosi a Chicago nel 1969, che spazia attraverso diversi generi musicali, quali R&B, Funk, Afro e Soul. Il loro leader e fondatore è Maurice White.

Wednesday 27 January 2010

Colours: Darren Hopes


Parole: Primo Levi




















Primo Levi (Torino, 31.07.1919 – Torino, 11.04.1987) è stato uno scrittore italiano autore di racconti, memorie, poesie e romanzi.
Nel 1944 venne deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Il suo romanzo Se questo è un uomo, che racconta le sue esperienze nel lager nazista, è considerato un classico della letteratura mondiale.
Primo Levi venne trovato morto nell'aprile 1987 alla base della tromba delle scale di casa sua, dando adito a sospetti di suicidio.

Shoah:
Il Pianista di Roman Polanski (2002)


























Il pianista (The Pianist) è un film del 2002 diretto da Roman Polański, tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Władysław Szpilman (nel film interpretato dall'attore Adrien Brody, nelle foto). La prima del film si è tenuta a Varsavia il 5 settembre 2002.
Si tratta del racconto di quanto vissuto dal pianista ebreo Władysław Szpilman dallo scoppio della seconda guerra mondiale con l'invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche, l'occupazione di Varsavia, la creazione del ghetto, la vita e la sopravvivenza nel ghetto e la sua fuga e sopravvivenza fuori dal ghetto, fino alla liberazione della città da parte dell'Armata Rossa.
Le note melodiose e tristemente struggenti del pianista, qui funzionali specialmente ai numerosi cambi sequenza che curiosamente non si appoggiano alla più classica dissolvenza in nero, costituiscono una sorta di ideale fil rouge - che si dipana fra dolore e memoria - dell'esperienza umana sperimentata dal protagonista. Il pianista sopravvive soprattutto grazie alla forza datagli dalla sua passione per la musica: ideale di sopravvivenza.
Questi i prestigiosi premi vinti dalla pellicola: Palma d'oro al Festival di Cannes 2002; 3 Premi Oscar 2003: Oscar al miglior regista, Oscar al miglior attore (Adrien Brody), Oscar alla migliore sceneggiatura non originale; 7 Premi César 2003: miglior film, miglior regista, migliore attore (Adrien Brody) migliore musica da film, migliore fotografia, migliore scenografia, miglior sonoro
1 David di Donatello 2003: miglior film straniero; 2 Premi BAFTA 2003: miglior film, miglior regista; European Film Awards 2002: miglior fotografia.

Shoah: Memorial Day



















Sebbene Mussolini non avesse mai espresso palesemente una ostilità nei confronti degli ebrei, per ragioni essenzialmente politiche, tra il 1936 e il 1937 decise di prendere rigorosi provvedimenti volti all’emarginazione e alla persecuzione gli ebrei, cancellando con un colpo di spugna ogni autonomia concessa fino ad allora alle comunità ebraiche. Fondamentalmente, tra i vari motivi che spinsero il duce ad una tale risoluzione, la molla principale fu il desiderio di guadagnare credito agli occhi di Hitler e tentare un avvicinamento politico alla Germania, anche a costo di sacrificare la libertà e i diritti degli ebrei italiani. "In proposito va precisato che non vi è notizia di alcuna pressione specifica in quel senso da parte del governo nazista; la campagna antisemita nel nostro paese fu decisa da Mussolini in piena autonomia e riuscì a imporsi nella sostanziale passività della maggioranza degli italiani".
Tra il razzismo italiano di Mussolini e quello tedesco di Hitler ci fu una sostanziale differenza: mentre nel primo caso tale ideologia sorse solo in un secondo momento della storia del fascismo e sotto la spinta delle ambizioni e delle strategie politiche di Mussolini; nel secondo l’ideologia razzista faceva parte integrante di quella nazista fin dalle origini.
Ma entrambi sfociarono nella persecuzione violenta degli ebrei e nella loro deportazione in massa nei campi di sterminio. Ed è sulla base delle già citate convinzioni che, purtroppo, come ben sappiamo, indipendentemente dall’età, dal sesso, dal ceto e ruolo sociale, milioni di ebrei furono sterminati senza pietà. Coloro che sono sopravvissuti, non solo rimasero privi di tutti i propri beni, ma ancora oggi portano il segno delle ferite di quei terribili anni.
Quando si parla di deportazione e sterminio degli ebrei, pensiamo sempre solo ai nazisti e alle responsabilità tedesche; di fatto la complicità, la partecipazione degli italiani in quei tragici eventi fu considerevole e per troppo tempo taciuta. Ma tacere sui fenomeni di razzismo non aiuta a comprenderne le cause profonde ad evitare che tali fatti del passato possano verificarsi di nuovo e, soprattutto, il silenzio non favorisce un percorso di coscientizzazione e di riflessione critica ed autocritica che faccia da "scudo" ad atteggiamenti razzisti nei confronti di tutte quelle "minoranze" o gruppi "altri", sociali o religiosi che siano, presenti oggi nel nostro Paese.