Thursday 7 May 2009

Genio: Antonio Negri





















Antonio Negri (detto Toni; Padova, 1.08.1933) è un politico e filosofo italiano. Nato e cresciuto a Padova è stato prima studente, assistente universitario e professore di filosofia politica presso l'università della sua città. Nel 1955 discusse con Umberto Padovani, docente di filosofia morale la sua tesi di laurea su "Lo storicismo tedesco da Dilthey a Weber". Nel 1956 vinse una borsa di studio dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici e fu presentato dallo storico delle religioni Raffaele Pettazzoni. Nel 1967 ottenne la cattedra di dottrina dello Stato sempre presso l'Università di Padova. Dopo aver militato dal 1958 nel Partito Socialista Italiano, Negri maturò una sistematica critica alla politica del Partito Comunista Italiano. Iniziò a lavorare per la rivista marxista Quaderni Rossi; in seguito scrisse sul quindicinale socialista Progresso Veneto. Nel 1964 si impegnò maggiormente in campo universitario, scrivendo saggi come Stato e diritto nel giovane Hegel e Dell'analisi dello Stato francese nel Cinquecento, e sviluppò dibattiti con Tronti, Arquati e l'allora ventenne Massimo Cacciari. Con l'esplodere delle lotte operaie e studentesche si dedicò alla politica e fondò l'organizzazione Potere Operaio, di cui fu il teorico e lo stratega. Nel 1971 fu tra gli 800 firmatari del documento pubblicato su L'Espresso contro il commissario Luigi Calabresi. Nel 1973 il gruppo di Potere Operaio si sciolse in gran parte nell'area dell'Autonomia Operaia. Verso il 1977 Negri scrisse il saggio Proletari e Stato, ma più importante fu Il dominio e il sabotaggio, elaborato proprio per il movimento del '77 e l'Autonomia, contenente tesi sullo spontaneismo della rivolta e della violenza operaia. Il 7.04.1979 fu arrestato con varie accuse, tra le quali quella di essere l'ideologo delle Brigate Rosse e mandante morale dell'omicidio di Aldo Moro. Quasi tutte le accuse, inclusa quelle relative a 17 omicidi, vennero a cadere (per accuse infondate) durante i mesi dell'arresto. In Italia fu processato per i reati di "associazione sovversiva" e "insurrezione armata contro i poteri dello Stato": nel 1984 venne condannato a 30 anni di carcere. Nel 1986 gli vennero attribuite pene supplementari per responsabilità morale in atti di violenza fra attivisti e polizia negli anni Sessanta e Settanta. Il processo attirò l'attenzione anche di Amnesty International, che accusò le autorità italiane di aver commesso numerose irregolarità nel procedimento contro Negri e di aver manipolato la vicenda.Successivamente la pena fu ridotta, in appello, a 17 anni di reclusione. Nel 1983, durante il periodo di carcerazione preventiva, accettò la proposta di Marco Pannella di candidarsi alla Camera per il Partito Radicale. Pannella desiderava una candidatura critica, e sostenne che Negri fosse vittima di leggi repressive imposte dai vertici del PCI. D'altro canto Negri promise di lottare per la liberazione dei detenuti arrestati a causa delle "leggi speciali". La allora moglie di Negri, Paola, si era fra l'altro iscritta al PR. Assunta la carica di deputato fu scarcerato, ma il 27 settembre il Parlamento concesse l'autorizzazione all'arresto: l'astensione dei radicali, contrari per principio alle votazioni, ebbe un peso determinante nell'esito della votazione; dietro proposta del PCI, si votò anche sulla sospensiva, che fu respinta per pochi voti. Nel frattempo però Negri fuggì in Francia grazie all'aiuto di Donatella Ratti e di Nanni Balestrini. Insegnò all'Università di Parigi (Saint Denis) ed al Collegio Internazionale di Filosofia, fondato da Jacques Derrida. Nel 1990 fondò con Jean-Marie Vincent e Denis Berger la rivista Futur Antérieur, che cessò le pubblicazioni nel 1998. Anche se non poté impegnarsi in attività politiche per via dello specifico divieto che la legislazione francese impone agli esiliati politici, durante la permanenza francese Negri scrisse numerosi testi politici; grazie alla sua produzione filosofica, nel 2005, Le Nouvel Observateur lo inserì tra i venticinque "grandi pensatori del mondo intero", unico italiano assieme a Giorgio Agamben. Nel 1997 rientrò volontariamente in Italia per finire di scontare la sua pena (sotto forma di reclusione, e, in seguito, di semi-libertà tra Rebibbia e la sua casa di Trastevere) sino alla primavera del 2003. Sto riprendendo il mio lavoro politico - disse, e - con il mio ritorno, vorrei dare una spinta alla generazione che è stata emarginata dalle leggi anti-terrorismo degli anni Settanta in modo che ancora partecipi alla vita pubblica e democratica. Oggi vive con l'attuale compagna, la filosofa francese Judith Revel, tra Venezia e Parigi. Nel 2005 espresse il suo assenso nei confronti della Costituzione Europea, posta in quel momento al vaglio dell'elettorato francese. Questo scatenò un'accesa polemica, nella quale Negri venne accusato di un cedimento rispetto alle sue aspirazioni rivoluzionarie e di essere diventato "liberal-realista". Negri replicò autodefinendosi un "rivoluzionario-realista". Il suo ultimo libro, intitolato Goodbye Mr Socialism (2006), analizza lo stato di salute e il destino delle sinistre oggi. È tra gli ispiratori delle riforme costituzionali del presidente venezuelano Hugo Chávez. Il 15 agosto 2007 Toni Negri era presente nel parlamento venezuelano, mentre il presidente Chàvez illustrava i cambiamenti della Costituzione.

No comments:

Post a Comment

Note: only a member of this blog may post a comment.